È un dispositivo alimentato a corrente con corpo macchina integrato, che cuoce automaticamente le crêpes, le gustose e soffici cialde dalla forma rotonda tipiche della cucina francese. Apprezzate anche in Italia (ove prendono spesso il nome di crespelle), sia nella versione dolce che in quella salata, sono ottime sia a colazione, che come spuntino pomeridiano, che come dessert la sera.
La funzione principale di una crepiera è quella di cuocere in maniera omogenea tutta la superficie delle crêpes, garantendo ogni volta il medesimo diametro e spessore. Per una cottura perfetta, in tempi rapidi e senza bolle o grumi.
Per la sua grande versatilità: oltre alle crêpes, l’apparecchio realizza anche pancake, piadine, pane pita e tortillas, venendo così incontro ai gusti dei diversi componenti della famiglia.
La crepiera si differenzia dalla padella per crêpes – piastra fornita di manico da utilizzare su un classico piano cottura – per il suo essere un apparecchio dalle maggiori caratteristiche tecniche, dunque più “complesso”. È poi praticamente piatta, così da realizzare crêpes di una sottigliezza pari a quella dei fogli di carta, e più rapida nella realizzazione stessa.
Premesso che il punto di partenza è dato dalle proprie esigenze, diverse da individuo a individuo, esistono determinati criteri-guida, di aiuto nella scelta: la struttura, le dimensioni e i materiali della piastra, la potenza e la temperatura, gli accessori.
La crepiera presenta la tipica forma rotonda, con un diametro variabile tra i 18 e i 37 cm, a seconda del modello di riferimento, domestico o professionale. La struttura rappresenta per ciò stesso il primo fattore da considerare in sede di acquisto, perché “determinante” la tipologia di dispositivo a cui si è interessati, oltre ovviamente ad essere preso in considerazione ai fini dello spazio di cui si dispone nella propria cucina.
Molto importanti perché “incidenti” sul tipo di crêpes che è possibile realizzare, sono generalmente comprese tra i 20 e i 30 cm (o poco più), relativi, questi ultimi, ai modelli professionali adoperati in gastronomia. Il modello tradizionale è formato da un’unica piastra circolare, ma non mancano crepiere fornite di una doppia piastra, specie nella ristorazione.
Tipica degli apparecchi professionali, la doppia piastra prevede due diverse opzioni: la suddivisione della piastra stessa in più stampi di forma rotonda dal diametro di circa 10 cm, per ottenere contemporaneamente tante piccole crespelle, e la sovrapposizione – alla normale piastra – di una seconda piastra con stampi. Opzione, quest’ultima, che senza dubbio assicura maggiore versatilità, poiché permette di conciliare più necessità servendosi di un unico prodotto.
Solitamente una piastra di piccole dimensioni è indicata per chi ama le crêpes salate: in questi casi, infatti, il diametro delle crêpes stesse non deve essere particolarmente ampio, poiché il risultato finale sarà simile a quello dei tradizionali cannelloni di pasta all’uovo. Una piastra di grandi dimensioni, invece, la si suggerisce a chi intende preparare principalmente crespelle dolci, farcite di marmellata o cioccolata, dal momento che la versione in questione richiede una grande crêpe rotonda da riempire e ripiegare poi in quattro parti. Detto ciò, i palati più esigenti e coloro che non desiderano rinunciare a nessuna delle due tipologie di crêpes – dolci e salate – possono optare per un apparecchio dotato di doppia piastra.
Hanno un ruolo di tutto rispetto, perché influenzano il tempo di cottura, la diffusione omogenea del calore, e le modalità di pulizia.
I materiali generalmente adoperati sono tre: la ghisa smaltata, la ghisa lavorata e l’alluminio rivestito in teflon.
Utilizzata essenzialmente nei prodotti di tipo professionale, rappresenta il materiale migliore, perché resistente e adatto ad un uso intensivo. Allo scopo di evitare che le crêpes si attacchino, è necessario tuttavia ungere regolarmente la superficie della piastra con grassi quali burro, olio, margarina.
Materiali indicati per un utilizzo prettamente domestico, la ghisa smaltata e il teflon si presentano nei tratti caratteristici tra loro similari, benché la prima, rispetto al secondo, risulti un po’ più “robusta” e veloce, nonché migliore conduttore di calore (e per tal motivo più costosa). Resistente ai graffi e duraturo nel tempo, il teflon non richiede normalmente aggiunta di grassi, come invece la ghisa smaltata, anche se per ottenere risultati ottimali si consiglia ugualmente di ungere di tanto in tanto la piastra, per scongiurare la formazione di bolle. Altri piccole accortezze, valide per entrambi i materiali, prevedono di regolare la temperatura (possibilmente ad un livello medio), per evitare che la crespella si bruci, e di astenersi dall’adoperare spugne abrasive sulla piastra, al fine di impedire che la stessa si righi.
Certo, perché incide sulla capacità dell’apparecchio di riscaldarsi velocemente e di ottimizzare i tempi di preparazione delle crêpes.
La potenza di una crepiera è solitamente compresa tra i 1000 e i 2000 W, se si è in presenza di un modello per utilizzo domestico, ma può arrivare anche a 3000 W quando l’apparecchio è destinato ad un uso professionale o semi-professionale.
La scelta è prettamente soggettiva, e derivante da quelle che sono le proprie necessità: se si utilizzerà la crepiera solo saltuariamente, un modello semplice e di poca potenza sarà l’opzione più indicata, mentre un uso frequente – che richiede tra l’altro la preparazione di un numero cospicuo di crespelle – renderà preferibile l’acquisto di un modello maggiormente potente. Al momento dell’acquisto è tuttavia importante considerare che un dispositivo dotato di maggiore potenza, oltre ad essere più rapido nel riscaldamento e nella cottura, comporterà al tempo stesso un consumo di energia elettrica superiore.
In sede di acquisto si suggerisce di veicolare la propria scelta verso una crepiera che permetta un’adeguata regolazione del calore. Si sottolinea, sul punto, che molti dispositivi di tipo professionale offrono un intervallo di temperatura di circa 50-300°C.
Perché le crêpes siano realizzate in maniera ottimale, si consiglia di non tenere la piastra ad una temperatura troppo alta, ma di impostarne una media, che garantirà una cottura omogenea. Diversamente, infatti, si correrebbe il rischio di ottenere crêpes eccessivamente croccanti, o addirittura bruciate. A tale scopo, la maggior parte delle crepiere è fornita di un termostato, un elemento supplementare di grande praticità nell’uso delle crepiere stesse: integrato generalmente al corpo macchina, detto termostato può avere la forma di una manopola o di una leva. Il numero di livelli di temperatura che è possibile selezionare muta in base al singolo modello di riferimento.
Premesso che non tutte le crepiere, al riguardo, offrono le stesse prestazioni, gli apparecchi disponibili permettono di cuocere le crêpes in circa 3 minuti. Si sottolinea poi la presenza di modelli con coperchio, che velocizzano e rendono uniforme la cottura.
Le spie luminose indicano l’accensione, lo spegnimento e il raggiungimento della temperatura. Non essenziali dal punto di vista tecnico, si rivelano tuttavia utili nel controllare le diverse fasi della lavorazione e nell’impedire sprechi energetici.
Rispetto a quella per uso domestico, la crepiera professionale – indicata in presenza di un’attività commerciale – si distingue per ben precise caratteristiche: piastre più ampie in ghisa lavorata, maggiore potenza, manopole di impostazione, elevata resistenza all’usura. È inoltre più ingombrante e più impegnativa nella spesa.
Sì. Anche gli accessori concorrono a quella che è la scelta ottimale per le proprie esigenze, ragion per cui è importante valutare, in sede di acquisto, quali siano quelli inclusi. Al contempo, tuttavia, è bene accertarsi di quelli che realmente occorrono, per non trovarsi poi con un accessorio che non si utilizzerà.
Eccoli elencati qui di seguito.
- Spatola. Adoperato per stendere la pastella, assicurando crêpes dallo spessore sempre uguale, è un accessorio fondamentale, e come tale quasi sempre incluso in ogni confezione. A forma di “T”, è costituito da due tubi, in plastica o legno.
- Misurino per l’impasto. Cucchiaio o bicchiere graduato, questo accessorio si rivela particolarmente utile per dosare la quantità di impasto necessaria per realizzare ogni crêpe.
- Piastre aggiuntive, che permettono di realizzare crespelle di diversi formati, per preparazioni differenti.
- Palette non abrasive, di cui ci si serve per staccare le crêpes dalla piastra e girarle senza fare danni.
- Spugnette, di aiuto per una pulizia della piastra che non comporti deterioramenti per la stessa.
- Vaschetta con l’acqua, accessorio che agevola la pulizia della spatola a seguito della preparazione di ciascuna crespella.
Le differenze si sostanziano della diversa tipologia di alimentazione. La crepiera elettrica, di utilizzo soprattutto casalingo, è assai agevole nell’utilizzo stesso: è sufficiente infatti collegare l’apparecchio ad una semplice presa di corrente, ed ottenere gustose crêpes cotte su una piastra riscaldata elettricamente. Alcuni modelli, poi, consentono anche la realizzazione di piadine, rivelandosi per tal motivo particolarmente versatili. Contenuto nei costi, questo tipo di apparecchio è di scarso ingombro e facile da pulire.
Di “profilo” essenzialmente professionale, la crepiera a gas raramente è presente nelle case, trovando invece impiego nei bar, nelle gelaterie o creperie, ed in ogni attività imprenditoriale in campo alimentare che richiede una cospicua produzione giornaliera di crêpes. Di costo più elevato, il dispositivo appartenente a questa tipologia prevede altresì, in determinati modelli, l’optional dell’accensione piezoelettrica integrata nella crepiera.
Indispensabile sia per motivazioni prettamente igieniche che per assicurare il corretto funzionamento del dispositivo, la pulizia della crepiera (che richiede innanzitutto di staccare la spina di alimentazione dalla rete) si “divide” in ordinaria e straordinaria.
Per quanto concerne la pulizia ordinaria, la piastra andrà pulita – preferibilmente quando è fredda – servendosi di acqua e detergente neutro. In caso di piastra ancora calda, o tiepida, sarà invece necessario utilizzare una spatola apposita, facendo attenzione a non toccare la superficie con le mani per non incorrere in un rischio ustione. È inoltre sconsigliato versare sulla precitata piastra acqua o detergente, perché la variazione di temperatura potrebbe essere causa di schizzi. La pulizia straordinaria della crepiera, da compiersi una volta al mese, richiederà l’uso di una pietra abrasiva da sfregare sul piano sino a quando quest’ultimo non sarà pulito del tutto. Bisognerà poi pulire il dispositivo con la carta e lubrificarlo con l’olio.
La crepiera può essere acquistata sia nei negozi specializzati che online.
Il costo di una crepiera è variabile, andando, orientativamente, da un minimo di 25 Euro circa ad importi superiori (anche di parecchio) a 100 Euro. Un così ampio range si giustifica in considerazione delle diverse esigenze degli utenti, variabili da soggetto a soggetto. Chi utilizzerà solo occasionalmente l’apparecchio che andrà ad acquistare, troverà preferibile optare per un modello di fascia media, non particolarmente impegnativo dal punto di vista economico, ma comunque funzionale ed efficiente. Chi invece farà del predetto apparecchio un utilizzo frequente ed intensivo – tenendo presente anche il numero dei componenti del proprio nucleo familiare – troverà invece forse più “conveniente” operare una diversa scelta. Siamo in ogni caso in presenza di un prodotto messo a disposizione dal mercato in tanti modelli, per cui ognuno troverà quello più rispondente alle proprie necessità.
Certo: una marca nota garantisce un prodotto affidabile e di qualità, che non dia adito a “sorprese” dopo l’acquisto, nonché un efficace servizio di assistenza in fase post-vendita, qualora dovessero sorgere problemi.
Sono tanti i brand verso cui veicolare la propria scelta: citiamo, in merito, Girmi, Ariete, Russell Hobbs, Tefal, Princess, così come Lagrange, G3 Ferrari, Severin, Clatronic, Krups.